lunedì 2 maggio 2016

Un nuovo mondo è possibile

Questa sarà di certo una delle possibilità che ha la terra di cambiare direzione.
Nel nostro pianeta più del 10% non riesce a sfamarsi, il 15% non ha accesso all'energia elettrica.
Questi dati ci dicono che l'uomo non fa parte di una razza civile, per civile intendo una forma di auto aiuto, lasciando a tutti la possibilità di migliorarsi dal punto di vista culturale, economico e sociale.
Tutti più o meno conosciamo gli squilibri tra la ricchezza e povertà.
Significa che ci siamo spostati troppo, da quel punto di equilibrio che riusciva a garantire un'equa vivibilità.
Quando parlo di equilibrio economico sociale, intendo dire, che una differenza tra le classi sociali accettabile, e sotto alcuni aspetti, stimola il genere umano.
Quando in queste differenze si smaterializzano parecchi gradini della scala economica sociale, un tipo di cambiamento è in atto, un cambiamento che non sa di buono.
Questo è al mio parere il problema. La prima soluzione, sarebbe quella che per un po' di anni le autorità mondiali, in questo caso quelle economiche, mettessero in circolazione una massa di denaro pari a 30 mila miliardi l'anno, anche per stuzzicare la creatività umana.
La seconda soluzione sarebbe, escogitare qualcosa che sia in grado di eliminare 3/4 miliardi di esseri umani  con una guerra, magari non troppo distruttiva cosi da poter lasciare quasi intatta la ricchezza materiale e culturale delle zone ove si svolge.
Mettendo in atto la prima soluzione, non ci sarebbe più bisogno di fare guerre, affinché un po' di miliardari aumentino il proprio reddito, e se mai esiste un metodo per avere energia libera in ogni luogo del pianeta, diventerebbe di dominio pubblico.
In buona sostanza, avremmo un pianeta con una visione simile a quella che ebbe Albert Bruce Sabin dove il lavoro, con un suo reddito, possono essere considerati complementari, ma non indispensabile. Il rischio, è di cambiare la visione di benestante e non, con possessore di enormi masse di denaro e povero.
La prima visione, porta ognuno di noi verso, dove vuole essere trasportato, la seconda, porta l'uomo verso l'ipocrisia.