venerdì 24 aprile 2015

Clandestini rifugiati, il bene più grande per alcuni stati

Personalmente credo che i morti (di qualsiasi colore sono) vengono spesso usati per continuare a non fare niente.
Negli ultimi 10 anni hanno perso la vita nel canale di Sicilia 6707 persone. Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/04/migranti-quanti-nel-cimitero-del-mediterraneo/732488/
Sempre secondo la stessa testata, solo nel 2011, i morti per incidenti stradali in Italia sono stati 3860 e non andava meglio nel 1972 con 12750 morti nelle nostre strade. Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/13/italia-germania-usa-modi-diversi-di-gestire-traffico-con-risultati-sorprendenti/626751/

Questo sta a significare o almeno credo, che per risolvere i problema, bisogna individuarne la causa e non solamente curarne i sintomi.
Se perliamo dell'esodo di tantissimi cittadini africani, Afgani, siriani o di qualsiasi altra parte, bisogna capire i motivi.
Per quello che mi è dato sapere i motivi non sono catastrofi naturali come tsunami, terromoti o altro, no, sono tutti problemi creati dagli uomini, principalmente occidentali, con l'accordo di qualche minoranza locale. La motivazione? Il denaro, poi alla fine è li che vanno a cascare la maggioranza dei problemi.
Ora un africano, italiano o neozelandese che sia, deve essere libero di vedere altri orizzonti, ma se scappa, specialmente se questo avviene per intere popolazioni l'organizzazione mondiale, deve intervenire e individuare i motivi per cui questo avviene.
E chi è questa organizzazione mondiale chiamata ONU? Prima di tutto sono i paesi che hanno vinto l'ultima guerra mondiale, quindi parliamo di paesi ricchi e ben armati, che faranno principalmente i loro interessi e quelli dei paesi a loro amici.
Le strade da prendere a questo punto sono due, o chi più ha, capisce che i paesi meno ricchi come l'Africa con i suoi 1,1 miliardo di persone hanno gli stessi diritti di vivere una vita dignitosa, senza abbandonare la propria terra per necessità, o allora si passa alla terza guerra mondiale con lo scopo di annientare 2/3 miliardi di essere umani per poi ripartire daccapo.
Il pil dell'intera Africa ammonta a circa 3500 miliardi di dollari, solo questa informazione può darci l'idea di cosa parliamo.  I  100 milioni circa spesi per "Mare Nostrum" spesi bene in Africa avrebbero dato un opportunità . Per salvare questo bellissimo e ricco continente ci vuole un piano di 500 miliardi in 10 anni, ma questa sarà la priorità di quei paesi o multinazionali che lucrano sulle ricchezze del continente nero?

Se un italiano vuole viaggiare, deve avere un passaporto, chiedere il visto al Paese di destinazione,  spiegando la motivazione.
Questo accade perché questo disordine fa parte di un disegno delineato in ogni sua parte e tantissimi di quelli che parlano di come risolverlo, sono parte di questo disegno direttamente o indirettamente.
Su questo argomento si può dire di tutto, ma è molto meglio dire poco e fare di più.


lunedì 6 aprile 2015

L'Italia che lavora

La nostra macchina dello stato, meglio descritta qui ci fa pensare a quanti soldi vengono sprecati specialmente in tempi di crisi come oggi.
Io mi concentrerei su questa macchina, in grado di sviluppare capacità notevoli, che invece nonostante consuma il medesimo carburante (soldi), non riesce a garantire le prestazioni per cui è stata pensata.
In Italia ci sono 3,2 milioni di persone disoccupate (in cerca di lavoro). Se questa macchina dello Stato-regione-provincia-comune e infine di circoscrizione, fosse in grado di studiare come poter assicurare 40/50 ore mensili di lavoro di pubblica utilità, per ogni disoccupato, avremmo energie in grado di poter fare lavori socialmente utili (supporto anziani-disabili, pulizia e mantenimento delle nostre coste, rimboschimento, piano di raccolta differenziata dei rifiuti, introducendo macchinari






sul territorio nazionale a cura del
pubblico e del privato, installazione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione negli edifici pubblici. Tutto questo con lo scopo di rendere le nostre città più vivibili per poterli offrirli ai cittadini di altre nazioni incrementando così il nostro turismo.